La scleroterapia è una metodica di trattamento locale delle varici a ridotta invasività. Essa consiste nella iniezione endovaricosa di una sostanza sclerosante nella vena da obliterare, sotto controllo ecografico ed attraverso un catetere vascolare corto. Questa sostanza determina un danno sulle pareti venose di tipo chimico che porta ad una reazione infiammatoria e alla conseguente obliterazione e riassorbimento del vaso malato.
Indicazioni all’intervento
In teoria ogni varice è sclerosabile. Il risultato della scleroterapia è solo in parte legato al calibro del vaso, alla sua portata, all’entità dell’ipertensione venosa; nei fatti esso dipende dalla corretta esecuzione tecnica e dall’uso di uno sclerosante adeguato alla varice da trattare.
Gli scleroterapisti puri adducono, come elementi a favore, l’assenza di incisioni chirurgiche anche di minima, la rapidità del trattamento, la possibilità di aggredire anche micro varici e teleangectasie, assenza di complicanze nevritiche da traumatismo del nervo safeno (evenienza possibile in corso di stripping o durante crossectomia).
I vantaggi che può offrire la scleroterapia mediante l’utilizzo di schiuma sclerosante, che non è altro che la miscelazione dell’agente sclerosante con aria fino ad ottenere una schiuma densa, devono essere messi in paragone con quelle che possono essere le complicanze locali, generali, a breve e a lungo termine.
Un’analisi della letteratura mostra infatti una maggiore incidenza di recidive dopo scleroterapia del tronco safenico rispetto alla chirurgia esclusiva. Queste recidive, dopo l’avvenuta obliterazione del tronco safenico, raggiungono il tasso del 47,6% in un follow up di 36 mesi mentre dopo retrattamento sclerosante delle safene ricanalizzate quest’ultime presentano un tasso di recidiva dopo follow up di 36 mesi pari a 23,2% 1 . Le più frequenti complicanze locali della scleroterapia sono escare necrotiche, pigmentazioni, varicoflebiti di collaterali, trombi endovasali. Mentre le più frequenti complicanze generali sono reazioni allergiche alla sostanza sclerosante, shock anafilattico, embolia polmonare e trombosi venosa profonda.
La scleroterapia trova un ottimo utilizzo come completamento terapeutico dopo chirurgia, scleroterapia complementare per curare varicosità che non meritano un gesto chirurgico per le dimensioni o perché non associate a reflusso safeno popliteo.
Controindicazioni assolute alla scleroterapia possono essere di tipo generale come gravi emopatie, insufficienza epatica grave, insufficienza renale grave, scompenso cardiaco congestizio, diatesi trombofilica.
Controindicazioni assolute locali sono paresi e plegie, immobilizzazione forzata, arteriopatia coesistente, recente trombosi venosa profonda, angiodisplasia, edemi agli arti inferiori, esposizione al sole entro pochi giorni dalla sclerosi.
Controindicazioni relative di tipo generale sono:
• un pregresso episodio trombo embolico,
• gravidanza,
• diatesi allergica,
• terapia con estroprogestinici,
• controindicazioni ai singoli sclerosanti.
Controindicazioni relative di tipo locale possono essere vene perforanti di grosso calibro.